IN RICORDO DEL DOTTOR RYKE GEERD HAMER

 

 

 

Il 2 luglio 2017 moriva, esule in Norvegia, il dottor Ryke Geerd Hamer, medico tedesco al cui figlio diciannovenne Dirk, Vittorio Emanuele di Savoia sparò una fucilata all’isola di Cavallo nel 1978. Il giovane morì dopo quattro mesi di agonia. In seguito al trauma, il padre sviluppò un tumore a un testicolo, cosa che lo indusse a collegare i due avvenimenti. Da lì cominciò la sua ricerca medica, che lo portò progressivamente a scoprire delle leggi esistenti in natura. Hamer non ha quindi inventato nulla, ma ha capito l’origine delle malattie, come possiamo conoscere lo stadio a cui si trovano e a prevederne l’evoluzione. Questo grazie alla comprensione delle Cinque Leggi Biologiche, alle quali Hamer era arrivato con lo studio della embriologia e della filogenesi; in altre parole di come si formano i tre foglietti embrionali (endoderma, mesoderma, e ectoderma) e dei loro collegamenti con le rispettive zone del cervello.

La filogenesi è lo studio dell’evoluzione della vita sulla terra, a partire dai più elementari organismi unicellulari. Nell’arco di miliardi di anni, la Natura ha progressivamente messo in atto meccanismi evolutivi e di difesa della vita, completamente trascurati dalla nostra Medicina. Questa ignoranza impedisce la comprensione dell’origine delle patologie, tant’è che spesso molte malattie vengono definite di eziologia sconosciuta, mentre la conoscenza delle Cinque Leggi Biologiche ci permetterebbe di capirle perfettamente e di procedere al meglio.

Hamer ci spiega che ad uno shock improvviso e traumatico segue una fase di Conflitto Attivo, definito simpaticotonico, per lo più asintomatico, a cui seguirà, quando ci saranno i presupposti, una fase di risoluzione del conflitto cioè di guarigione, chiamata vagotonica. Questa seconda fase del Programma Bifasico della malattia, sarà caratterizzata da manifestazioni anche dolorose e da una sintomatologia che la nostra medicina scambia per malattia, mentre in realtà è l’organismo che sta guarendo. Ne consegue che la medicina tradizionale mette in atto una terapia, a volte anche drastica, che stronca il processo di guarigione, con gravi conseguenze. In relazione al cancro si parla di cellule impazzite (per quale motivo non si sa!) non accorgendosi che in realtà la Natura ha messo in atto un processo riparativo. Addirittura, nelle diagnosi dei tumori si usano termini non scientifici, ma religiosi: benigno o maligno! Qualcosa di simile avviene quando si parla di malattie autoimmuni, ritenendo erroneamente che il sistema immunitario induca l’organismo ad attaccare i propri tessuti. C’è quindi una totale incapacità di capire che la Natura ha creato per noi, in miliardi di anni, un programma di riparazione e protezione della vita di cui non teniamo conto. Questo vale per il mondo vegetale, animale e per l’essere umano. Non è mai stato provato che esistano cellule impazzite senza motivo o che l’organismo si rivolti contro se stesso, così come che le cellule cancerogene migrino da un organo ad un altro, generando le metastasi. Queste non sono altro che nuovi conflitti attivi, che vanno a colpire nuovi organi. Un caso frequente è quello di un tumore al polmone che insorge dopo che a un paziente è stato diagnosticato per esempio un tumore alla prostata a uno stadio avanzato. La paura di morire genera un nuovo shock che avrà come conseguenza un tumore ai polmoni che però la medicina scambia per metastasi.

Hamer ha avuto conferma delle sue teorie da migliaia di test effettuati sui pazienti ed era in grado di quale malattia si trattasse e a che stadio fosse, solo osservando le TAC cerebrali nelle quali si trova sempre traccia di ogni malattia e della sua evoluzione. Hamer aveva capito che la chiave di tutto è nel rapporto psiche-cervello-organo e che all’origine di tutte le cosiddette malattie c’è un evento inaspettato e traumatico (prima Legge Biologica). Tutto questo non poteva essere tollerato dalla “scienza” ufficiale, che intimò ad Hamer di abiurare, ma egli non si piegò mai a questo ricatto. Per questo fu espulso dall’Ordine dei Medici perseguitato in vari paesi europei e più volte arrestato. Anche la sua famiglia fu minacciata. Tutto ciò per aver dimostrato la validità delle sue teorie e il fallimento della medicina ufficiale. Questo dal potere non poteva essere tollerato. Ancora oggi Hamer è oltraggiato e calunniato; se cerchiamo su Internet ne abbiamo molte prove. in realtà, Hamer è stato un grandissimo scienziato, un gigante della Medicina come pochi ce ne sono stati. Se i medici seguissero gli insegnamenti delle Cinque Leggi Biologiche, si salverebbero milioni di vite. Certo, è difficile anche per un paziente qualcosa che è l’opposto di quanto finora gli hanno fatto credere, ma l’importante è avere una mente aperta, scevra da pregiudizi, informarsi, leggere i libri di Hamer e dei suoi allievi. In tal modo, la verità emergerà e sarà fatta giustizia di tutte le menzogne e le calunnie.

 

Fabrizio Bencini

2 luglio 2024

L’ALIMENTAZIONE IN ESTATE

L’alimentazione in estate secondo la Medicina Tradizionale Cinese
In estate lo Yang, iniziato in primavera, raggiunge il suo massimo. Il Qi va verso la superficie del corpo e l’alimentazione deve favorire questa direzione dell’ energia verso l’esterno, evitando però una perdita dei liquidi. In questa stagione, è opportuno mangiare cibi dolci e acidi; questo perché se il dolce è umidificante e diaforetico, l’acido trattiene. In altre parole, i due sapori insieme favoriscono il movimento del Qi verso la superficie, generando i liquidi. Il cibo d’elezione è la frutta, perché, nella maggior parte dei casi, ha sapore dolce e acido. Anche le foglie e i fiori, in particolare quelli di zucca, favoriscono questo movimento dell’ energia. Utili sono i cibi piccanti perché hanno proprietà diaforetiche e promuovono la sudorazione che porta il Qi verso l’esterno. Non caso, le popolazioni dei Paesi caldi assumono un’alimentazione speziata e piccante. Per quanto riguarda il sapore, è opportuno scegliere cibi di sapore fresco o freddo per contrastare il caldo estivo. I cibi di sapore acido armonizzano il Cuore, organo che raggiunge il suo massimo d’energia in estate e teme il “rilassamento”, cioè una perdita di tono del dinamismo dello Yang per la quale il Cuore ne soffrirebbe. Inoltre, il sapore acido nutre lo xing, la forma del Fegato, l’organo che è stato più attivo nella stagione precedente. Altri esempi di alimenti consigliati in estate sono l’anguria, le fragole, i pomodori, i fagioli, i cetrioli, l’anatra e il pesce.

COLESTEROLO TRA VECCHIE CREDENZE E VERITA’ SCIENTIFICA

Il Colesterolo tra vecchie credenze e verità scientifica
Sappiamo che nessuna conoscenza in campo scientifico può essere data per definitivamente acquisita, ma purtroppo capita spesso di constatare che per chi gestisce il potere non è cosi, e chi osa contestare il pensiero dominante va incontro a seri guai. Questo ci insegna la storia, salvo poi avere la conferma nel tempo che erano gli innovatori ad avere ragione. Molte convinzioni mediche del passato erano ritenute scientifiche allora, ma oggi non più. Questo è il progresso, per fortuna. Eppure, in tante branche della medicina contemporanea, prevalgono certezze che vengono smentite man mano che la ricerca va avanti. Purtroppo, non si tratta solo di disquisizioni teoriche, ma di diagnosi e terapie che possono avere gravi ripercussioni sui pazienti. Nonostante ciò, è quanto mai raro che la medicina ufficiale riveda i propri convincimenti, perché questo costringerebbe ad ammettere che molto di quello che si riteneva giusto e scientifico non lo è più o non lo è mai stato.
Potrei portare esempi in vari settori della medicina, ma parlerò di un solo argomento: il colesterolo. La posizione ufficiale è che il valore desiderabile del colesterolo totale sia fino a 200 mg/dl, del colesterolo LDL fino a 100 mg/dl e del colesterolo HDL non inferiore a 50 mg/dl. Preciso subito che quanto sto per scrivere non è ovviamente una mia opinione personale, ma il frutto della ricerca di importanti istituti internazionali e di università di prestigio, che hanno condotto studi su un alto numero di pazienti. Ho volutamente evitato di entrare nei dettagli della chimica e della biologia, di competenza degli specialisti, per concentrarmi sull’essenziale, usando un linguaggio comprensibile ai non addetti ai lavori, e soprattutto a chi ritiene di avere problemi di colesterolo. Questa sostanza grassa è assolutamente necessaria al corretto funzionamento dell’ organismo, svolge funzioni strutturali e conferisce solidità e protezione alle cellule; il colesterolo promuove anche la riparazione della guaina mielinica degli assoni del nostro cervello. Le lipoproteine LDL (quelle a bassa densità, note comunemente come “colesterolo cattivo”) hanno il compito fondamentale di trasportare il colesterolo dal fegato alle cellule di tutto il corpo tramite il flusso sanguigno; è grazie alle LDL che il colesterolo può giungere ai neuroni del cervello. È opinione comune che sia fondamentale ridurre i grassi saturi per abbassare valori ritenuti elevati, anche se solo il 20-25% del colesterolo dipende dall’ alimentazione, soprattutto di origine animale. Secondo uno studio del 2008, la probabilità di sviluppare il Parkinson aumenta del 350% (!) col colesterolo LDL più basso. Due anni dopo, un altro studio ha evidenziato che i consumi di grassi saturi hanno ridotto del 19% la minaccia di cardiopatie. A rappresentare un fattore di rischio per le malattie cardiovascolari, non sono tanto le proteine LDL, quanto la lipoproteina Lp (a) perché costituisce il principale trasportatore di grassi nelle placche arteriose. Il colesterolo elevato svolge un ruolo protettivo nei pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica (SLA) e prolunga la vita di questi malati più dei farmaci. Contrariamente a quanto si pensa, durante la vecchiaia il colesterolo esplica proprietà antiossidanti e protegge dalle infiammazioni e dalle infezioni; attraverso gli ormoni, aiuta a preservare la massa muscolare, mentre i farmaci per ridurre il colesterolo compromettono le funzioni del sistema immunitario. La riduzione farmacologica del colesterolo ha profonde implicazioni negative sulla salute; i farmaci e il riso rosso fermentato inibiscono l’enzima chiave (HMG-CoA reduttasi) che regola la sintesi del colesterolo endogeno. Secondo uno studio canadese, la vulnerabilità al danno renale aumenta del 34% per coloro che utilizzano una quantità relativamente elevata di statine; da un’analisi di oltre 11milioni di cartelle cliniche, emerge che chi assume statine ha un rischio quadruplicato di perdita di memoria. Le statine stimolano la formazione di depositi di calcio e diminuiscono le proteine dipendenti dalla vitamina K, riducendo in tal modo le naturali funzioni coinvolte nella protezione vascolare. Presso l’ospedale di Boston è stata fatta una ricerca con le TAC su 7.000 persone, suddivise in gruppi sulla base del livello di rischio cardiovascolare, e i livelli di colesterolo erano tra i parametri considerati. I risultati delle TAC hanno dimostrato che il più importante fattore di rischio per ictus e infarto è rappresentato dai depositi di calcio nelle arterie coronarie, una condizione non trattabile coi farmaci. Lo studio ha evidenziato che molte persone con elevati depositi di calcio, inizialmente considerate a basso rischio, avevano in realtà un’ elevata probabilità di un evento cardiovascolare entro sette anni; per contro, il 35% dei soggetti ritenuti ad alto rischio per i loro livelli di colesterolo, contro il quale avrebbero dovuto assumere le statine, non presentavano calcificazioni delle pareti arteriose e il tasso di rischio per i successivi sette anni era estremamente basso. Ciò a dimostrazione che il colesterolo non può essere un parametro affidabile per stabilire il rischio cardiovascolare. Diversi studi indicano che le persone in trattamento con statine possono manifestare un aumento dell’ aggressività, soprattutto nelle donne, con modifica della personalità, depressione e tendenza al suicidio. Livelli di colesterolo elevati fino a 300-350 mg/dl, come sostiene il cardiochirurgo prof. W. Hastenbach, non dovrebbero destare alcuna preoccupazione; semmai, da tenere d’occhio sarebbe piuttosto il fibrinogeno. Dopo qualsiasi intervento chirurgico, fosse solo un’ estrazione dentale, il colesterolo aumenta, ma l’uso di farmaci per abbassarlo dopo un’ operazione può accrescere il rischio di infezioni. Il colesterolo nel sangue aumenta quando abbiamo un’infezione, o siamo sotto stress, mentre si normalizza quando stiamo bene. Questo perché il colesterolo promuove la riparazione e la guarigione, in quanto rappresenta un grande sostegno per le difese immunitarie, rafforzate sia dalle lipoproteine LDL che HDL. Un ruolo molto utile, a livello alimentare, può essere svolto da un aumento del consumo di burro, proibito oggi dai medici ai pazienti con un livello di colesterolo ritenuto elevato. È stato invece dimostrato che il burro in particolare, e i grassi animali in generale, sono alimenti che dovrebbero essere introdotti anche nella dieta comune per i loro effetti positivi sulla salute. Ma questo è un argomento a parte.
Fabrizio Bencini
28 giugno 2024
N.B. QUANTO SOPRA ESPOSTO NON PUÒ ASSOLUTAMENTE ESSERE CONSIDERATO UN CONSIGLIO MEDICO, L’UNICO AL QUALE IL LETTORE DEVE PRESTARE ASCOLTO.
Per non appesantire il testo dell’ articolo, non sono state citate le fonti dei vari studi, le quali sono comunque disponibili per chi fosse interessato, su PubMed. Oltre 900 studi scientifici sono riportati nel volume ”Infiammazioni Nascoste” di Monica Martinuz; altri libri che mi sento di consigliare sono: “La salute del cuore: una storia da riscrivere” di Natasha Campbell-McBride; “Nourishing Fats (Why We Need Animal Fats for Health and Happiness)” di Sally Fallon Morell e, last but not least, “Colesterolo? si grazie” del prof. Uffe Ravnskov, massima autorità in materia.

IL CIELO POSTERIORE

L’essenza del Cielo Posteriore è l’essenza dell’ unione sessuale; il soffio del Cielo Posteriore è il respiro della inspirazione e della espirazione; lo spirito del Cielo Posteriore è lo spirito pensante. Queste tre cose hanno forma e immagini che sorgono dopo la nascita. Quando l’uomo e la donna si accoppiano, l’essenza maschile e il sangue femminile si uniscono per formare l’embrione. Dentro l’embrione c’è solo il Respiro Originario (yuanqi), e nessun respiro di inspirazione e espirazione. Immediatamente dopo la nascita, il neonato emette il suo primo vagito e riceve il Soffio del Cielo e della Terra che entra nel Campo di Cinabro inferiore e si unisce al Respiro Originario. Da quel momento, entra ed esce attraverso la bocca e il naso, e all’ esterno si mescola col Respiro di Cielo e Terra, diventando il respiro comune. Questa è la radice del respiro di inspirazione ed espirazione. Lo spirito del Cielo Posteriore è anch’esso nato in quel momento. Questo spirito è lo spirito cognitivo che trasmigra per innumerevoli cicli cosmici; è lo spirito che si muove in una persona o in un animale, diventa buono o cattivo, arriva alla nascita ed esce al momento della morte. Quando un bambino nasce, piange per la prima volta; in quel momento, lo Spirito Originale entra nell’apertura (la fontanella). Perciò, se il neonato non emette il suo primo vagito dopo la nascita, non è vivo; la ragione è che questo spirito non è entrato nell’ apertura. Al momento della nascita, lo spirito e il respiro prendono il controllo e diventano la radice del Cielo Posteriore, permettendo al corpo di crescere. All’ età di sedici anni, il Respiro Originale è abbondante. Quando una cosa è piena, trabocca, e quando è al culmine, necessariamente regredisce. Perciò, quando lo Yang è al massimo, nasce lo Yin e, con la nascita dello Yin, lo Yang è al minimo. Il respiro Yin (Qi) prende il controllo e il respiro Yang si ritira; allora lo Yin privo di forma genera lo Yin dotato di forma. L’apertura tra i Reni prende forma, l’Acqua Autentica decresce e il Fuoco del desiderio nasce segretamente. Basta poco per scatenare una fiammata e bruciare l’intero corpo. Il Fuoco risveglia le cento ossa e i canali del sangue, i cinque visceri (wuzang, gli organi) e i sei ricettacoli (liufu, i visceri). I fluidi corporei e i liquidi iniziano a ribollire e a traboccare, riunendosi nella cavità delle Cento Convergenze (il Bahui), che si trova nella la fontanella ed è il punto di riunione dei cento canali. Da lì, il respiro e il sangue discendono al punto jiaji in corrispondenza del Cuore. Successivamente, passano il punto shenshu (BL 23) e prendono un colore bianco; quando poi passano l’ “imbuto caudale” (weilu, alla base della spina) e raggiungono l’Apertura dello Yin (yinqiao, l’uretra), l’essenza viene emessa. Non solo questa essenza non c’è al momento della nascita, ma non c’è nemmeno dopo la nascita; è solo una trasformazione del soffio e del sangue. L’apertura nei Reni non è altro che il cancello che permette all’ essenza di venire fuori; come potrebbe l’essenza rimanere costantemente nei Reni? Quando lo Yang è al culmine e genera lo Yin, non c’è solo l’essenza; lo spirito pensante viene anch’esso fuori in quel momento ed emerge nello stesso tempo il respiro di inspirazione ed espirazione. Gli studenti dovrebbero comprendere che di queste tre cose si viene in possesso dopo la nascita, non prima. Come potreste usare qualcosa di cui venite in possesso solo dopo la nascita, per proteggere e mantenere intatte la vostra Natura (xing) e la vostra Esistenza (Ming)? Come potreste aumentare gli anni della vostra esistenza e vivere una lunga vita senza invecchiare e trascendere lo Yin e lo Yang? Gli studenti dovrebbero riflettere su questo ancora e ancora.
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IL CIELO ANTERIORE

Il Cielo Anteriore
Nel pensiero taoista si distinguono l’Essenza, il Respiro e lo Spirito prenatali (Xiantian Jing Qi Shen) e postnatali (Houtian Jing Qi Shen). Quando si parla di Essenza Originale (Yuan Jing), Respiro Originale (Yuan Qi) e Spirito Originale (Yuan Shen), s’intende che essi esistevano prima della nascita del corpo fisico; esistevano prima del concepimento e dopo che il seme ha fecondato l’ovulo, l’Essenza, il Respiro e lo Spirito prendono residenza nella forma fisica. Essi hanno tre nomi, ma in realtà sono una cosa sola. La pura unità dell’ Origine diviene l’Essenza, ciò che scorre nelle vene diviene il Respiro e ciò che si muove attraverso il vuoto celeste diviene Spirito. Essi sono tre, ma è uno; esso è uno, ma sono tre. Non può essere chiamato “tre” ed essi non possono essere chiamati “uno”. Tornare all’ Origine significa tornare all’ Essenza Originale, al Respiro Originale e allo Spirito Originale. Queste tre cose sono celate e immagazzinate nell’ Origine primordiale; una volta che si separano da essa, non sono Essenza, Respiro e Origine prenatali come fondamenti sostanziali, e una volta che hanno perduto questa qualità non sono le cose originali. L’ Essenza Originale è come una perla o come la rugiada; è pura, incontaminata e nutre le cento ossa. Il Respiro Originale è come la foschia o la nebbia e scorre attraverso i cento canali. Lo Spirito Originale è sacro, è l’Unità originale; governa i diecimila perseguimenti. Chi conosce questo, può avere una lunga vita senza invecchiare.

ALIMENTAZIONE IN PRIMAVERA SECONDO LA MTC

Alimentarsi in primavera secondo la dietetica cinese

Secondo la Medicina Cinese, l’uomo è un microcosmo immerso in un macrocosmo da cui non può prescindere e col quale deve vivere in armonia. È influenzato dall’ ambiente in cui abita, quindi anche dal mutare delle stagioni e dalle energie prevalenti in ciascuna di esse. La primavera è la stagione in cui si passa dal massimo yin dell’ inverno allo yang che inizia a espandersi. Il movimento di riferimento è il Legno, cui corrisponde l’organo Fegato, che subisce in questo periodo dell’ anno un mutamento energetico, cosi come gli altri organi, ciascuno nella stagione cui è associato. In primavera, l’energia rimasta sopita in inverno emerge in superficie e la dietetica deve adattarsi a questo cambiamento; saranno quindi preferiti gli alimenti diaforetici, quelli dal sapore dolce. L’attività del Fegato è stimolata dalla primavera e deve esprimere liberamente la sua vitalità, come recita il detto cinese “il Fegato teme la compressione “. Per questo motivo, il sapore principe del periodo è il dolce, che rilassa e decontrae; naturalmente, il dolce di cui si parla non è quello del tiramisù o della sachertorte, ma il dolce del riso e dei cereali. Anche la frutta, che è dolce, può essere utile, mentre il sapore acido ha un’ azione opposta a quella che si vuol favorire perché blocca il Qi del Fegato.  Bisogna poi ricordarsi di sostenere e nutrire l’organo che più ha lavorato nella stagione precedente, in questo caso il Rene, col sapore salato moderato.

In primavera, l’alimentazione deve basarsi sui cereali, in particolare orzo e miglio, sui legumi e le verdure, in particolare quelle a foglie verdi, perché dirigono la loro azione in modo spiccato sul Fegato. Fra queste è indicato soprattutto il tarassaco, per le sue proprietà depurative. Sono utili anche bietole, spinaci, cicoria, piselli, soia verde e foglie di menta. Ottima è la carota, capace di mobilizzare bene il Qi e favorire la digestione. Da evitare il pomodoro, perché troppo acido e astringente. Per quanto riguarda gli alimenti di origine animale, sono consigliati i pesci di mare, la carne bovina, e ancor meglio quella suina, per il suo sapore dolce e salato. Poiché la primavera è un momento di risveglio delle energie, occorre rimuovere le scorie dell’alimentazione invernale,  generalmente più ricca e pesante. Per questo motivo, è opportuno nutrirsi con cibi magri e leggeri per non appesantire l’apparato digerente; a tal fine, possono essere di grande utilità i centrifugati di verdura, facilmente digeribili e rivitalizzanti.

MEDITAZIONE

Cos’è?

La meditazione è una pratica psicofisica millenaria, tradizionalmente patrimonio delle religioni e delle filosofie orientali, ma conosciuta anche in Occidente.

Sotto il termine meditazione vengono fatte rientrare pratiche molto diverse tra loro, ed alcune sembra proprio difficile catalogarle come meditative in senso classico. Mi limiterò qui a ricordare le più importanti: la meditazione vipassana, quella zen, la meditazione yoga e  la mindfullness.

Vipassana, nell’ antica lingua indiana Pali, significa vedere le cose in profondità, come realmente sono. Si fa risalire direttamente al Buddha e insegna a distinguere ciò che appare da ciò che è, a capire la vera essenza della realtà. Lo scopo della vipassana è lo stesso delle altre forme di meditazione: raggiungere la felicità attraverso l’illuminazione. La meditazione Zen è la versione giapponese del buddhismo Chan, introdotto in Cina dal monaco indiano Bodhidarma (Ta-Mo in cinese, Daruma in giapponese) circa millecinquecento anni prima di Cristo. La leggenda vuole che  Bodhidarma si sia fermato alcuni anni al Tempio di Shaolin dove insegnò ai monaci il buddhismo Chan e le arti marziali. Fu però nel XIII secolo che in Giappone lo Zen si affermò grazie al monaco Eihei Dogen, e da allora caratterizza tutti gli aspetti della cultura del Paese. La meditazione yoga è diversa a seconda delle scuole di appartenenza: Hatha, Ashtanga, Kundalini, ecc. In realtà, il significato originale del termine sanscrito yug è unione dell’ anima con Dio, per cui le tecniche e il loro scopo sono finalizzate a realizzare questa unione, il samadhi, l’estasi. Infine, la mindfulness è una pratica adottata oggi nelle terapia psicologica, mutuata dalla concezione buddhista della mente. Il termine inglese significa consapevolezza di sé, con l’attenzione alla realtà nel momento presente, in maniera oggettiva e distaccata. Come nel buddhismo, per la mindfulness la sofferenza deriva da una falsa visione della realtà, che può essere corretta dalla meditazione. Se il fine ultimo dell’autentica meditazione yoga è l’unione dell’ anima con Dio, la mindfulness è del tutto laica.

Quindi, con lo stesso termine si intendono pratiche molto diverse tra loro. Tuttavia, ci sono effetti comuni molto importanti che possono essere così sintetizzati:

–         La regolazione della produzione di cortisolo, ormone dello stress

–         La riduzione della noradrenalina

–         L’aumento della serotonina

–         L’aumento del testosterone

–         Un rilassamento profondo

Miglioramenti significativi delle pratiche meditative sono stati sperimentati su malattie quali l’aterosclerosi, le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, l’ansia, la depressione, l’asma, il colon irritabile.

Ci sono poi gli effetti psicologici della meditazione, come lo sviluppo della pazienza, la promozione di un atteggiamento non giudicante, lo sviluppo della responsabilità personale, ecc.

La meditazione si è anche rivelata un ottimo strumento di riabilitazione, .a partire dalle carceri.

3 gennaio 2024

2024 ANNO DEL DRAGO DI LEGNO

YI QUAN la boxe della mente

yi quan

yi quan

L’YI QUAN (pronuncia I Ciuen) è uno stile di Gong Fu (Kung Fu) creato dal Maestro cinese Wang Xiang Zhai (1885- 1963) sulla base della sua eccezionale esperienza nel campo delle arti marziali.

YI QUAN significa boxe della mente perché questa ha un ruolo fondamentale nell’allenamento; un altro nome dato a questo stile è DA CHENG QUAN (pronuncia Ta Chen Ciuen), che significa la boxe del grande compimento, per indicare un livello di efficacia che si avvicina alla perfezione. Gli stili di Gong Fu cinesi si dividono in esterni ed interni; gli esterni basano l’allenamento e l’efficacia sulla potenza fisica, gli interni sulla coltivazione dell’energia che scorre nei meridiani, che procura una forza di natura diversa da quella muscolare. Appartengono agli stili interni arti marziali come il TAIJI QUAN (T’ai Chi Chuan), il XING YI QUAN e il BAGUA ZHANG. Agli stili esterni tutte le altre forme di Gong Fu.

La pratica dell’YI QUAN potrebbe a prima vista ricordare il QI GONG, la ginnastica energetica della Medicina Tradizionale Cinese, ma non è così. Questa forma di Gong Fu è un sistema a sé stante e si basa in gran parte su un insieme di posizione statiche chiamate Zhang Zhuang, che potremmo tradurre del “palo eretto “ per indicare il radicamento che permettono di creare. L’ YI QUAN si compone di pratiche per la  salute (Yangsheng Zhuang) e pratiche per la preparazione al combattimento (Jiji Zhuang). Gli effetti della pratica dello Zhang Zhuang sulla salute sono veramente strabilianti, soprattutto per noi occidentali ai quali sembra incredibile che si possano curare efficacemente malattie importanti stando semplicemente immobili in una particolare postura; eppure, l’esperienza ha dimostrato che la pratica dello Yangsheng Zhuang ha risolto disturbi come la tracheite, malattie dello stomaco e dell’intestino, l’epatite, malattie cardiache, ipertensione, neuroastenia, artrite, reumatismi e varie altre patologie importanti. Gli esercizi di Zhang Zhuang sono stati introdotti con ottimi risultati negli ospedali cinesi fin dagli anni ’50. Se i pazienti non sono in grado di praticare in piedi, lo fanno seduti o, se ancora troppo deboli, in posizione sdraiata.

Per quanto riguarda l’arte marziale, la pratica dell’YI QUAN – DA CHENG QUAN si compone di varie fasi:

1) le posture (Zhang Zhuang);

2) la coltivazione della forza elastica interna (shi-li);

3) gli spostamenti (bu-fa);

4) l’emissione della forza esplosiva (fa-li o fa-jing);

5) l’emissione del suono (shi-sheng);

 

6) le tecniche di spinta (tui-shou);

 

7) la preparazione al combattimento istintivo (san-shou);

8) la danza dell’energia (jianwu). L’unicità delle caratteristiche dell’YI QUAN e il ruolo essenziale del lavoro della mente, sia per la pratica dello Yangsheng Zhuang che per dello Jijizhuang, fanno di questo stile di Gong Fu uno dei più efficaci in assoluto per il combattimento. Inoltre, il rilassamento fisico e la ricerca della pace interiore sono aspetti fondamentali di questa disciplina.

SPORT DA COMBATTIMENTO O ARTI MARZIALI?

Spesso queste definizioni vengono usate in modo intercambiabile, ma si riferiscono a pratiche caratterizzate da una filosofia molto diversa. Gli sport da combattimento sono, come dice il termine, degli sport, mentre le arti marziali dovrebbero essere espressione di una forma d’arte avente per oggetto il combattimento.

Sono sport da combattimento il pugilato, la lotta greco-romana, la savate francese, la kickboxing, la capoeira,  il jujitsu brasiliano e altre pratiche occidentali, anche se in questa categoria rientrano attività come il taekwondo coreano o la muay thai tailandese. Alcune tradizionali arti marziali giapponesi come il judo o il karate sono da anni sempre più caratterizzate da gare sportive. Fra gli sport da combattimento possiamo senz’altro annoverare la MMA (Mixed Martial Arts), mentre l’israeliano Krav Maga è un sistema di difesa personale efficace e diretto che mira a risolvere rapidamente un’aggressione. Ciò che tutte queste discipline hanno in comune è l’utilizzo della forza fisica nelle tecniche, per cui l’allenamento si basa sul potenziamento muscolare tramite l’uso dei pesi, sulla corsa, sul saltare la corda per rinforzare la funzionalità di cuore, polmoni ecc.

Diverse sono le arti marziali orientali, cinesi in particolare. Il vasto mondo del Wushu, meglio conosciuto come Kung Fu o Gong Fu, comprende discipline cosiddette esterne, che si  basano cioè sulla potenza fisica come quelle occidentali, e discipline interne, dove si coltiva l’energia interna o QI. Tra le prime possiamo annoverare ad esempio lo Shaolinquan, il Bajiquan, il Meihuaquan, l’Hongquan e il Tanglangquan.

Le arti interne usano invece l’energia ottenuta con particolari esercizi che non si servono di attrezzi, ma sono basati su posture e movimenti lenti che potenziano il QI che scorre nei meridiani. In questo tipo di allenamento, fondamentale è il ruolo della mente, che spesso significa andare oltre la calma per visualizzare particolari situazioni e sensazioni nelle quali immedesimarsi. Tre sono le classiche arti marziali definite interne: il Taijiquan, lo Xingyiquan e il Baguazhang. In queste discipline è forte l’influenza della filosofia taoista; nel Taijiquan  essa è data dal rapporto tra Yin e Yang, nel Xingyiquan dai Cinque Movimenti, nel Baguazhang dagli Otto Trigrammi. Nella cultura cinese, esiste uno stretta connessione tra arti marziali, filosofia e medicina tradizionale, purtroppo inesistente in Occidente, dove anzi questi aspetti  sono lontanissimi gli uni dagli altri. Grazie a tale legame, il sincero ricercatore ha l’occasione di operare su di sé una profonda trasformazione psicofisica e culturale. Attraverso gli esercizi propedeutici del Qigong, lo studio delle tecniche e degli effetti sulla salute che esse producono, il praticante migliora sensibilmente il suo stato di benessere, acquista sicurezza in sé stesso e nei rapporti con gli altri. Inoltre, dovrebbe essere in grado di conoscere e applicare le basi dell’ autodifesa. Ho usato il condizionale perché non sempre questo aspetto viene curato; spesso, l’insegnamento del Taijiquan in particolare, si basa sullo studio della “forma”, cioè della sequenza di movimenti tra loro concatenati che ne è l’ossatura, senza dare il dovuto peso alle applicazioni marziali e al tuishou, la “spinta con le mani”, che del Taijiquan è parte integrante. In questi casi, la disciplina assume l’aspetto di una danza anche molto bella ed elegante da vedere, ma priva del fondamentale contenuto energetico e marziale. La forma, tradizionalmente ritenuta importante, fu invece eliminata dal grande Maestro Wang Xiangzhai, fondatore dell’ Yiquan. Egli fuse mirabilmente l’essenza delle tre discipline interne togliendo da ciascuna la forma; ne è risultata un’ arte marziale estremamente efficace sia in combattimento che come pratica di salute. Base essenziale dell’ allenamento sono le posizioni Zhang Zhuang o del “palo eretto “, che si abbinano a specifiche visualizzazioni che potenziano grandemente l’energia interna e la forza esplosiva.

Vorrei chiudere queste note sulle arti marziali orientali con una riflessione su alcune discipline giapponesi. In esse non troviamo la coltivazione di pratiche del tipo Zhang Zhuang, ma troviamo il concetto di Ki, che molti identificano col QI cinese, ma che, a mio avviso, ha un significato che va al di là dell’ energia interna del corpo e assume una dimensione culturale molto più ampia. Il ruolo rivestito nelle discipline cinesi dal Taoismo, è svolto nelle arti marziali giapponesi dalla filosofia Zen; essa ci rimanda a un lontano ma decisivo legame tra India, Cina e Giappone; non dimentichiamo infatti che il termine giapponese zen è la traduzione del cinese Chan, che definisce il buddhismo introdotto dal monaco indiano Bodhidarma (Ta-Mo in cinese) duemilacinquecento anni fa. La filosofia Zen impregna di sé la cultura, la storia e la civiltà del Giappone; la ritroviamo nella Cerimonia del tè (C’ha no Yu), nella Via dei fiori (Kado), più nota come Ikebana, nel giardino tradizionale (Karesansui), e ovviamente , nelle arti marziali. Pensiamo soprattutto alla storia dei Samurai, alle loro regole di vita e d’onore, e alla Via della Spada. Oggi, questa trova applicazione nello Iaido (l’arte dell’ estrazione della spada), nel Kenjutsu (l’arte della spada) che utilizza una katana di legno e nel Kendo (la Via della Spada), che in quanto Via (Do) racchiude il percorso spirituale del praticante. Vorrei infine citare un’ arte meno conosciuta ma non meno importante, il Kyudo, il tiro con l’arco o, più correttamente, la Via dell’ Arco. Anche qui lo spirito Zen è fondamentale.

In conclusione, gli sport da combattimento possono essere indubbiamente una scelta di vita che, come in molte occasioni il pugilato, salva i giovani dall’ intraprendere una strada sbagliata che può costare cara. Le arti marziali orientali, in particolare cinesi e giapponesi, costituiscono un percorso culturale estremamente formativo che racchiude in sé delle filosofie e delle civiltà millenarie, certo lontane dalle nostre, ma per questo portatrici di una nuova, preziosissima ricchezza.

27 dicembre 2023